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Pressa Branco® Per l'enologia

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Descrizione e funzionamento della Pressa Branco®

I componenti meccanici principali della Pressa Branco® sono la "gabbia" ed il "pestone".
La gabbia è posta in rotazione con velocità periferica costante. Nel suo interno, decentrato, gira il pestone, nello stesso verso e con la stessa velocità periferica. In tal modo tra i due organi pressanti non c'è spostamento relativo, essi sono fermi l'uno rispetto all'altro e quindi non si crea il dannoso sfregamento della sostanza in pressatura. Il materiale da pressare, è introdotto dall'alto (generalmente con una coclea o una pompa); il pestone, tramite le sue palette, ne prende una certa quantità e con il suo movimento di rotazione la trascina verso la gabbia. La riduzione del volume compreso tra la gabbia ed il pestone ne induce la pressatura. Un coltello raschiatore pulisce di continuo la gabbia ed il pressato, staccatosi da essa, è evacuato con una coclea di sfratto. Il mosto si raccoglie in un contenitore posto sotto la pressa.

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Pestone Pestone Pestone Palette Palette Palette Palette Coclea Gabbia Gabbia Gabbia Struttura Struttura Struttura Telecamera Struttura Portellone Quadro comandi Quadro comandi Vasca di raccolta mosto

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Buccetta e vinaccioli dopo una pressatura la cui resa ha superato il 70% di mosto fiore
Buccetta e vinaccioli dopo una pressatura.

Vantaggi del sistema di ammostatura "Branco"

La pressione, esercitata su di uno strato sottile di materiale, può essere regolata con estrema precisione variando la distanza tra la gabbia ed il pestone portando così ad esaurimento, con un sol passaggio, le uve. É noto che operando su grossi spessori di materiale, come avviene nei torchi, nelle presse a membrana od a piatti, per ottenere una pressatura esaustiva è necessario disserrare e rivoltare più di una volta la massa in pigiatura Con la pressatura continua rotativa in regime statico si ottiene un'elevata produzione con un minimo ingombro, basti pensare che a parità di produzione essa occupa un quinto dello spazio necessario ad una pressa a membrana o a piatti. Essa è stata sperimentata con successo su varie cultivar di uva da vino a bacca bianca dall'equipe del prof. Luigi Moio dell'Università degli Studi di Foggia (vedi relazione Università di Foggia).


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